PLAYOFF – Que serà serà

GARA 1

Gli All Reds Basket e i playoff. Due mondi destinati, nei nostri progetti, a non sfiorarsi mai. Due sfere contrapposte, ognuno sovrano nella propria, un po’ Yalta e un po’ famo schifo: noi facciamo gli All Reds, voi vi fate i playoff, e va bene così. Quest’anno, però, è successo qualcosa. Qualcosa di bellissimo.

Ai playoff ci siamo andati. Un’esperienza esotica, cui i Rossi si sono approcciati come gli esploratori di un tempo che si avventuravano nell’Africa nera. O come me quando vado a Roma Nord. “Ndo stamo, oh? Ma che è?”. Uno scherzo crudele del calendario ha messo l’una contro l’altra le due squadre del basket popolare romano: All Reds Basket contro Atletico San Lorenzo.

Non ci saremmo potuti arrivare peggio: Marco in Cile, Andrea in Francia, Kosmo in ospedale (oh, na cazzata eh, però out), Lucone si storce una caviglia in allenamento. Un crudele scherzo del destino che fa improvvisamente precipitare le quotazioni dei Reds, privi di alcuni dei loro uomini migliori; Caciara, in tutto ciò, è convalescente da una polmonite. Il non esattamente sopraffino tasso tecnico collassa: tocca affidarsi alla grinta, al cuore, al sudore.

Tocca affidarsi al Piscina.

Герой красный. Ma quant'è bella la curva lì dietro?

Герой красный. Ma quant’è bella la curva lì dietro?

Come l’Italia a Euro 2000, i Reds trovano un eroe in chi rimpiazza una delle loro stelle: nel primo tempo di Gara 1 non sbaglia nulla. Nulla. Rimbalzi, difesa e tanti tanti punti. Coadiuvato da un grande Tommaso (impeccabile dall’arco), il Big Ticket di Gaeta macina gioco come solitamente, con le possenti mandibole, trita cornetti. Ma gli avversari sono forti, ben allenati e soprattutto molto in forma. Il primo tempo ci vede finire sotto.

Qua non se molla niente

Qua non se molla niente

Il secondo tempo è fatto di parziali(ni). Una fatica del diavolo a segnare, e senza il comodo alibi Lucone sotto canestro emergono palesi tutti i nostri limiti al rimbalzo difensivo. Punto a punto, qualche tiro che fa dentro-fuori, qualche bestemmia di troppo, un dibattito sulla correlazione alcolismo giovanile-violenza negli stadi con il custode del campo (a quanto pare, nella malaugurata ipotesi che restiamo al St. Charles, vi sarà proibito dedicarvi al demone dell’alcool). Una curva che dire stupenda è dire poco, con i compagni della Polisportiva accorsi numerosi a sostenerci. Una sconfitta di otto punti che, pur senza pregiudicare nulla, spande odore di impresa sulla trasferta a San Lorenzo.

In compenso, nota tecnica positiva, finalmente il gruppo tecnico mi ha trovato un ruolo in cui posso essere molto utile alla squadra

Rigorosamente lontano dal campo

Rigorosamente lontano dal campo

GARA 2

DAI RAGAZZI NOI CI CREDIAMO! DAI RAGAZZI NOI CI CREDIAMO! Il campo di via dei Sabelli è all’aperto. È piccolo, e noi le difese a zona sui campi piccoli le abbiamo sempre sofferte da morire. Quindi, ora posso confessarvelo: non ci credevo per niente. Ho mentito spudoratamente. Pensavo anzi a un’imbarcata leggendaria. L’inizio sembra smentirmi: andiamo subito tre a zero (in cinque minuti di gioco; in Germania-Brasile di calcio ci hanno messo meno…).

Ah, no, scusate. Ecco, siamo con un combinato di -13. Poi tocchiamo il -17. Andiamo al riposo sotto di quindici, sempre combinando con il -8. DAI RAGAZZI NOI CI CREDIAMO!

No, non è vero, non ci crediamo. È finita, porca miseria. Ma è ancora una volta il momento di Toldo. Anche Italia-Olanda, con il rigore dopo l’espulsione di Zambrotta, sembrava finita. E poi è arrivato Toldo. Ecco, a noi è arrivato il Piscina. Epico. Coadiuvato in maniera esaltante da un Ivan formato Иван, da un Romani sempre più pestifero con i suoi tocchetti (e che passatore ragazzi!) e da uno Scolozzi impreciso al tiro ma sempre fico. Aggiungete una regia luminosa di Tommi e un Peppe che come riesce ad andare sottopelle (o sullepalle, scegliete voi) agli avversari lui nessuno, e avrete la rimonta. Nell’ora più buia, i Reds tirano giù un superparziale. 11-7 il terzo quarto, che dunque si apre sul -9.

Ormai non ci ferma più nessuno. DAI RAGAZZI NOI CI CREDIAMO! Stavolta viene dal cuore. GUARDA CHE SQUADRA, NON S’È MAI VISTA, PALLACANESTRO POPOLARE ANTIFASCISTA… Gli avversari sono sorpresi dai Reds, finalmente scossi. Perché quando siamo con le spalle al muro giochiamo meglio. Perché quando sei alle strette dai tutto. E cavolo, danno veramente tutto.

Recuperi, una difesa asfissiante, un parziale a metà quarto quarto che ci porta al +7. Ci manca un punto solo. DAI RAGAZZI NOI CI CREDIAMO. Un paio di occasioni volano via. Un tiro del Piscina (l’ho già detto “epico”?) tocca tre volte il ferro prima di uscire – il pallone vola via spinto dal fiato di mille bestemmie. Un errore da sotto. Una palla persa. Niente. Con i liberi (falli per cercare di bloccare il cronometro) tornano sul +4. Ci serve un miracolo, ma le mille bestemmie devono aver indisposto gli dei del basket, perché anche l’ultima tripla di Tommaso si fa un cha cha cha sul ferro prima di andarsene affanculo insieme alla stagione. Una preghiera, non accolta, perché non esiste un dio dei blasfemi.

Non vinceremo il campionato, quest’anno. Siamo fuori. Ma siamo fuori a testa alta. Restano i rimpianti, certo, per una conclusione di regular season non impeccabile e soprattutto, come detto, per gli infortuni che ci hanno impedito di giocare al nostro meglio. Ma soprattutto resta l’orgoglio. Cavolo, ero orgoglioso di giocare in questa squadra quando prendevamo le sveglie con tutti, figurati oggi. Figurati se posso non essere orgoglioso di una prestazione del genere. Figurati se posso non essere orgoglioso di una stagione così. E comunque, figurati se posso non essere orgoglioso di essere uno degli All Reds.

Le vittorie? Arriveranno. Continuando così. Ne arriveranno altre, perché una è già arrivata. Perché sono cinque anni che abbiamo portato la pallacanestro popolare a Roma. Perché sono cinque anni che – pure tra mille difficoltà e offrendo infiniti spunti comici – teniamo in piedi una squadra diversa da tutte le altre. Perché domenica prossima si svolgerà il primo raduno nazionale del basket popolare, e vi aspettiamo lì. Ci sarà anche l’Atletico, cui a questo punto non posso che augurare di vincere il campionato. Ci saranno compagni di Napoli, Padova e Venezia. Parleremo del nostro modello di sport e di come estenderlo a sempre più realtà; giocheremo anche un torneo di esibizione, e vi aspettiamo al playground di Acrobax (oh, c’è anche la birra eh…).

Comunque, la stagione è finita. Capita. Ci siamo fermati a due punti dal continuare, ma non sono arrivati e quindi basta. Niente coppe. Ma abbiamo già vinto. Grazie ai vari Luca, Lorenzo e Andrea; grazie a Giuliano, Flavio, Michele, Ivan, Gabriele, Diego, Camillo,  Tommaso, Marco, Adriano, Matteo, Angelo, Daniele, Simone, Peppe. Grazie a tutti. Ci vediamo l’anno prossimo, perché c’è sempre un altro anno. E finché ci sarà, continueremo ad aver vinto.

Que serà serà

Due fritture

Due fritture. Ciao

 

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