GIORNATA 1 – We’re back

(ALL REDS BASKET – SPACE INVADERS)

Apro la porta. Accendo le luci. Daje regà. Infilo i calzoncini. Stringo i lacci delle scarpe. Forza. Allungo i muscoli. Un respiro profondo. Poi la Maglia. Nulla rivela a tal punto l’enorme storica positività dell’autovalorizzazione operaia, nulla più della pallacanestro. Immediatamente mi sento il calore della comunità operaia e proletaria, tutte le volte che mi metto la canotta rossa con su scritto “ALL REDS”.

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Rieccoci. Eravamo rimasti a una vita fa, alla terza giornata dello scorso campionato. Mi ero preso una pausa temporanea, dovevo laurearmi, passavo dodici ore al giorno al computer e di tutto avevo voglia fuorché passarcene altre per scrivere due o tre minchiate sulle nostre partite; a quanto pare, nessun altro Red è sufficientemente alfabetizzato. Certo, è stato doloroso rinunciare alle paccate di soldi che la squadra mi versa per questo servizio, ma ero stanco. Poi mi sono laureato (gli osservatori internazionali sottolineano: con una media più alta di Gabriele), ero pronto a ricominciare, ma abbiamo iniziato a fare schifo. E non come al solito, quello alla fine offre un sacco di spunti comici; intendo schifo schifo, roba che andavo a dormire dopo le partite e mi interrogavo su come fosse possibile fare tanto schifo. E allora, per non diventare cattivo, ho sospeso. Ora, a grande richiesta (l’80% dei lettori di questo blog – Lucone, Caciara e due loro non meglio identificati “amici”; se vi sembrano pochi, pensate che questi numeri mi avrebbero permesso di diventare deputato con i grillini) riparte dunque l’Angolo del Barabba. Ma prima un po’ di recap.

Allora, in estrema sintesi la scorsa stagione è stata: partenza folgorante, prima botta d’arresto verso Natale (bilancio: 4-2), poi sette sconfitte di fila. Addio. Sì, vabbè, qualche momento di calore umano, un paio de volte ricordo qualcuno che ha sorriso, qualche sconfitta è stata veramente immeritata, qualche prestazione tutto cuore avrebbe meritato un premio dalla sorte. Ma tutto sommato una stagione di merda. Abbiamo recuperato in cucina: Lucone e Nico sono pronti per sfidarsi da Antonella Clerici. E su questo penso che potremmo sfidare anche gli Spurs. Anzi, sfido pubblicamente gli Spurs: vedrete che in una gara di amatriciana li sfondiamo.

Fuori dal parquet, intanto, alla buonanima di Enrico Letta si sostituiva Matteo Renzi, l’Italia votante si è consegnata mani e piedi al Pd. Stando alla cronaca del Messaggero, Roma si è riempita di topi, che prima non c’erano perché tutto era perfetto. Stando alle cronache di tutti gli altri giornali, Roma si è riempita di sorci, che fiutando l’aria propizia hanno rialzato la testa (forza Ardita!).

Intanto comincia il riscaldamento. Dai regà, due file. Le gambe cominciano a girare. Prendo confidenza con il pallone. Forza, dai e vai, arresto e tiro. Si prova. Si prende la mira. In tribuna srotolano la Bandiera, rossa, come le maglie, come i pantaloncini. Come tutto, come la stella, come il cuore. Eccoci. All Reds, 2014-2015. A fine stagione, comunque vada, festeggeremo il quinto anno di questa squadra fortissima che non vince mai un cazzo. Perché ha già vinto prima, scegliendo di essere diversa.

Palla a due: vinta (statistica: per il terzo anno consecutivo, vinciamo la prima palla a due. Non so a che cosa serva, ma vorrà pur dire qualcosa). I primi due punti della stagione portano la firma e l’inconfondibile afrore di Sua Eccellenza il Cavaliere Svampetti. Primo quintetto della stagione: Caciara, Svampetti, Kosmo, Scolozzi, Lucone. In panchina, coach Chupiteria/Basiliquito (sfido chiunque a dire cosa cacchio sia un Basiliquito: vincerà un Basiliquito). Gli avversari – contrariamente al referto – non si chiamano “Smit Roma Centro”, ma Space Invaders. Hanno una maglia verde, un gioco ordinato, ma nulla possono contro la possente frontline della squadra Rossa: Scolozzi e Lucone fanno il vuoto sotto canestro, dominiamo a rimbalzo e il nostro ferro è inavvicinabile. Dominiamo al punto da non considerare nemmeno la pedestre attività di segnare dei punti. Troppo borghese, troppo parlamentarista. Troppo gauche caviar. Voi segnate i vostri canestri, i nostri punti finiranno nel tabellone della rivoluzione.

Ma a sanare finalmente la secolare dicotomia fra utopia e realismo arriva un uomo da Gaeta. Un massiccio, irsuto uomo. Si chiama Matteo, e la cosa un po’ mi dispiace (non sono neanche più il miglior Matteo di questa squadra. Sì, insomma, non servo più a nulla), ma è forte forte: bagna il debutto con 12 punti e un fantascientifico (per noi) 6/9 dal campo. E il suo primo canestro in maglia All Reds è una rovesciata dopo un taglio perfetto. Sì, insomma, l’equivalente per noi di un canestro da 18, segnato lanciando il pallone in Indonesia verso un canestro in Islanda. Con una fionda.

Poi insomma, sapSDENGome vSTUMPquSDENGse. Le SDENGe partSDENGSDENGSDdisSDENGuanSDENGSDENGSDENG… Scusate un attimo. OOOH! Basta provare i liberi! Avremo occasione di rifarci!

Dicevo. Sapete come vanno le nostre partite quando prendono la piega giusta. E questa l’ha presa. Highlights pochini, ma come delle formichine un po’ scoordinate mettiamo punti in cascina. Malgrado percentuali imbarazzanti soprattutto ai liberi. Ma tanto la pagheranno. Pagherete caro, pagherete tutto. Vi farò fare flessioni finché non avrete imparato a tirare dalla lunetta: questo farà di noi la squadra con la più bassa percentuale ai liberi e i deltoidi più sviluppati del basket amatoriale romano. Comunque, grazie a una prestazione molto positiva, molto di squadra, magistralmente diretta dal Coach “Inserire-nome-di-drink-a-piacere”, vinciamo e vinciamo bene. Malgrado qualche allarmista – quando si era sul +20 a cinque minuti dalla fine – continuasse a predicare sventura (sì, ce l’ho con te Kosmo).

Finisce come tutti sognavamo. Finisce con lo striscione di solidarietà all’Ardita, vittima di una aggressione vigliacca. Finisce – e questo è il bello – con noi e gli Space Invaders insieme, a sostenere lo sport popolare, insieme a tutti quelli che hanno deciso di funestare il proprio venerdì sera con del basket di basso, basso livello. Però, ve lo giuro, siamo simpatici.

Daje Reds. Una è andata.

  • Maggior numero di punti: Lucone (13)
  • Maggior numero di rimbalzi: Lucone (11)
  • Miglior percentuale dal campo: Matteo (6/9)
  • Maggior numero di flessioni al prossimo allenamento: Kosmo (20)
  • Maggior numero di congiuntivi per protestare con l’arbitro (record Uisp!): Barabba (7)

ALL REDS BASKET 53 – SPACE INVADERS 33

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Una risposta a GIORNATA 1 – We’re back

  1. cammello scrive:

    Barabba, tutta la comunità operaia e proletaria gioisce per il ritorno della tua penna!
    (sopratutto quella di Mirafiori)
    Daje reds

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