All Reds per Rojava

Acrobax, 14 novembre, dalle 18 a notte fonda

Acrobax, 14 novembre, dalle 18 a notte fonda

Il nostro quinto compleanno verrà festeggiato, come ogni anno, al LOA Acrobax. Quest’anno però non sarà solo una festa con cena e musica (confermato, comunque, il dream team Lucone-Nico ai fornelli!), ma un’iniziativa cui teniamo moltissimo: questa giornata sarà infatti interamente dedicata al Kurdistan.

Una partecipata manifestazione romana a sostegno del popolo curdo ha inaugurato un fine settimana di mobilitazioni globali per Kobane e le elezioni nazionali in Turchia.

Il corteo “Roma per il Kurdistan” è arrivato dopo un anno in cui si è provato a tessere relazioni continuative con la resistenza curda e con la rivoluzione del Rojava: attraverso le staffette sanitarie, le carovane internazionali, le missioni di osservatori elettorali, un lavoro continuo di informazione indipendente, eventi a sostegno di singoli progetti.

Nel frattempo, la battaglia condotta in Turchia dall’HDP – il partito filocurdo uscito questa volta ridimensionato dalle elezioni nonostante si sia ripetuto nell’eroica missione di superare la soglia del 10% – si è scontrata con la terribile campagna repressiva condotta dal governo Erdogan contro il popolo curdo e le istanze di democratizzazione dell’intera nazione: gli attentati dello scorso 20 luglio a Suruç e quello ancora più tragico del 10 ottobre ad Ankara (“il più devastante attentato della storia della repubblica di Turchia dalla sua fondazione”) sono stati solo il più drammatico ed evidente segnale di una rinnovata strategia della tensione fatta anche di attacchi militari contro decine di municipalità curde e arresti preventivi di massa di giornalisti e oppositori del regime.

Con le elezioni del 1 novembre il partito di Erdoğan ha riconquistato la maggioranza che aveva perduto alle elezioni di giugno, nonostante la strategia usata gli abbia messo contro gran parte della popolazione, in primis i curdi: una popolazione che è bene ricordare rappresenta un quinto dei 78 milioni di abitanti della Turchia, molti dei quali sono musulmani sunniti, politicamente conservatori e, generalmente, sostenitori dell’Akp. Almeno fino alle scorse elezioni di giugno, quando molti curdi hanno smesso di votare per Erdoğan. Alle ultime elezioni invece l’Akp è riuscito a sostituire quei voti perduti con quelli dei nazionalisti, spaventati da una secessione curda, e dei cittadini comuni che vogliono solo pace e stabilità. Ma per ottenerli ha dovuto scatenare una guerra.

In questo contesto, il sostegno internazionale alla rivendicazione dell’apertura di un corridoio umanitario per Kobane rimane ancora importantissimo. Altrettanto importanti saranno i progetti per la ricostruzione della città, su cui anche qui in Italia diverse realtà stanno lavorando: dalla costruzione della scuola “Antonio Gramsci” e della casa delle donne di Kobane, alla creazione di sei aree ludico-sportive all’aperto per i giovani curdi di Suruç tramite il progetto “Rojava Playground”.

Nella città di Suruç, nel Kurdistan turco, hanno trovato rifugio migliaia di profughi siriani, in fuga dalle atrocità della guerra e dal lungo e durissimo assedio di Kobane, che si trova al di là del confine. Qui si trovano persone private di tutto, che osservano, a pochi chilometri di distanza, le proprie case di un tempo ormai distrutte. Hanno devastato le loro città, con la complicità più o meno palese dell’esercito turco, membro della Nato: i soldati di Erdogan impediscono infatti l’afflusso in Siria dei rinforzi curdi, ma contemporaneamente permettono il passaggio dei miliziani islamici e delle loro armi. Questo perché l’establishment turco vede nei curdi e nel loro modello di autorganizzazione una minaccia, forse l’unica minaccia credibile ai piani del suo presidente.

Tutto questo non provoca alcun disagio nelle potenze occidentali, che anzi assistono al massacro indifferenti, se non conniventi, preoccupate di non perdere l’appoggio della più influente potenza militare ed economica dell’area.

Di questo e di tanto altro si parlerà nel corso dell’iniziativa del 14 novembre promossa dagli All Reds Basket alla presenza, tra gli altri, di membri delle delegazioni di osservatori italiani alle ultime elezioni in Turchia, che ci aggiorneranno sullo svolgimento delle stesse e sui soprusi e le tensioni nelle province del Kurdistan turco di Diyarbakir e Urfa.

Per diffondere consapevolezza e per portare nel nostro piccolo tutto l’aiuto che possiamo portare al popolo curdo, vi invitiamo al dibattito e alla serata del 14, per sostenere il progetto Rojava Playground, cui sarà devoluto interamente il ricavato.

Biji Kobane, Biji Ypg – Viva la Resistenza Curda

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PROGRAMMA DELLA SERATA:

Ore 18:00 Incontro/dibattito sulla situazione curda e presentazione dei progetti “Rojava Calling” e “Rojava Palyground”.
Intervengono:
★Rojava Calling
★Centro culturale Ararat
★UIKI
★Crabs Venezia
★All Reds Basket

Ore 20:00 Si inizieranno a prendere le ordinazioni per la cena, come sempre a cura della rodata e straordinaria equipe gastronomica dei Reds.

Ore 22:30 Si alterneranno tra consolle e microfoni del nostro sound per farci ballare fino a notte fonda:

★★★ JSTAR ★★★
SPECIAL GUEST FROM UK

Dj, producer, remixer: Jstar ha prodotto numerosi vinili reggae/hip hop che sono diventati degli anthem nei dancefloors di tutto il mondo. Sono più di dieci anni che porta il suo dj set in giro per il globo: da New Delhi a Mexico City arrivando fino in Nuova Zelanda e in Sud Africa. John ne ha fatta di strada: cominciando con l’autoproduzione di vinili in edizione limitata è riuscito poi a collaborare con etichette del calibro di Warner Music, Sony, EMI e Acid Jazz lavorando con musicisti come Madness, DJ Vadim, Sola Rosa e The Black Seeds.
Ha accompagnato sul palco artisti del calibro di Don Letts, Benny Page, Major Lazer, A- Skills, Dead Prez, Prince Fatty, Cypress Hill, Mark Ronson, Morcheeba, Andy Smith e David Rodigan.
Il suo set è un mix di Dub, Reggae, Hip Hop, Funk, Dancehall, R’n’B e Jungle. Ogni genere viene suonato, mixato, modificato e reinterpretato tramite mash up e remix spesso effettuati live ai piatti.

Welcome



★★★ THE REBEL ★★★

Tommy, Dj Rebel, è un giovane dj romano. Il suo set vinilico è un accattivante mix di suoni e ritmi, originali e remixati, che spazia su ogni genere; ma Funk, Reggae, Soul, Tropical, Hip Hop e Big Beat sono anche gli ingredienti principali dei suoi lavori come remixer. Da 3 anni organizza una serata chiamata Dj’s Choice che ha visto ospiti di prestigio da tutta europa!!


https://www.facebook.com/tommy.djrebel
★★★ DO YOUR THANG ★★★

“Do Your Thang” è un progetto nato dalla connessione di alcuni artisti provenienti dal mondo sotterraneo della scena romana, diversi nelle modalità d’espressione ma tutti legati dalla stessa attitudine.
Lo scopo del collettivo è quello di creare una realtà artistica indipendente, dove l’arte sia punto primo di ogni obiettivo e fine ultimo di ogni scelta, cercando di offrire spazio ai giovani artisti e creare un senso di partecipazione ed appartenenza nel pubblico. Da qui il nome del gruppo “Do your thang” (Fai la tua cosa)!

https://doyourthang.bandcamp.com/
https://www.youtube.com/user/doyourtv

Dopo cena sottoscrizione super popolare (3 euro), quindi vi vogliamo numerosi a festeggiare i nostri 5 anni! Vi invitiamo però a essere il più possibile generosi in quanto i proventi della cena e della serata saranno integralmente devoluti a “Rojava Playground”!

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