GIORNATA 4 – La maledizione del St. Charles

(All Reds – La Fenice Basket)

Da bravo devoto del materialismo storico, tendo a non dare peso a segnali di natura trascendentale o presunta tale, come madonne che piangono, stigmate e cose simili. Fa eccezione una categoria sola: la sfiga.

(Bravi, bravi, ridete pure. E poi venitemi a dire che passate sotto le scale, rompete gli specchi e non vi date una toccatina dove si deve quando udite frasi come «Oh, ti mancano solo due esami, ormai te chiamo dottore!» o sue varianti).

La sfiga, si diceva. Ci alleniamo nella struttura magistralmente diretta dalla sora Fernanda ormai da ottobre, e prima di noi, spesso, gioca la formazione Under 21 della società che ci ospita. Ma per domineiddio, come può essere che TUTTE le partite disputate su questo campo vedano tutte, indifferibilmente, sempre e comunque perdente la squadra di casa?

«Perché siete delle pippe» non vale come risposta. Come non valgono neanche «se fai 3/18 ai tiri che fai a un metro da canestro non vinci neanche con Kobe in squadra», «se perdi 40 palloni a partita non vincerai mai», «un contropiede sbagliato da te è un contropiede riuscito per gli altri» etc. etc.

È sfiga, tutto qua. Mo’ ve saluto che vado a cercare una compagna, magari esponente del glorioso popolo Romanì (o campana, fa lo stesso), che la assumo come consulente tecnico.

Ps: La partita in questione, se si fosse dato retta all’estensore di questa nota, l’avremmo vinta a tavolino per abbandono. Pensateci, la prossima volta che vorrete dare retta ai “valori sportivi”… Bah!

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