PALLA A SPICCHI E SOCIAL STRIKE!

Sciopero sociale

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Come precari, Neet, studenti, ricercatori e componenti di una squadra di pallacanestro autogestita – fondata su una visione di sport accessibile a tutti e tutte, come strumento per portare avanti valori fondamentali quali antifascismo, antisessismo e antirazzismo – riteniamo doveroso non restare in silenzio e schierarci, aderendo alla giornata di mobilitazione di Venerdì 14.

Non abbiamo padroni, non abbiamo allenatori o presidenti, non abbiamo capi, al contrario abbiamo un gruppo tecnico di giocatori che, a rotazione e in maniera assolutamente dialettica e orizzontale gestisce la squadra, coordinando le sue attività.

Però viviamo in Italia, dove il governo Renzi si appresta a varare il Jobs Act, lo Sblocca Italia (un attacco all’ambiente senza precedenti) e l’ennesima riforma filo-aziendalista della scuola (“La buona Scuola” di Renzi)

Viviamo in un paese dove la rappresentanza sindacale è in forte crisi, e dove la tradizionale forma di lotta dei lavoratori – lo sciopero – è un’arma praticamente impossibile da praticare per chi non rientra nelle categorie tutelate dai sindacati stessi, cioè i lavoratori assunti a tempo indeterminato.

La drammaticità della situazione non lascia spazio ad indugi. Non c’è più tempo, è necessario prendere parola ora per fermare questo declino e per ribadire il nostro consenso alle proposte di salario minimo europeo, stabilizzazione dei precari e democrazia sindacale. Non si può più distogliere lo sguardo, quando la forza dell’attacco che subiamo si manifesta in ogni aspetto delle nostre vite.

Per questo il 14 Novembre scenderemo in piazza, in una giornata di sciopero sociale generale, al fianco degli studenti medi, dei lavoratori, dei disoccupati, dei precari, dei migranti, dei lavoratori del mondo dello sport, di tutti e tutte coloro che subiscono materialmente le conseguenze di queste politiche scellerate, di coloro che sono ormai così privi di diritti da dover costruire quotidianamente nuove forme di sciopero precario, perché non hanno garantito neanche il diritto di sciopero. In un dibattito pubblico ormai nauseante, fatto di siparietti tra politici di vario colore, beghe di partito, corruzione, vogliamo riportare al centro dell’attenzione i nostri bisogni, la realtà delle mancanze che quotidianamente viviamo.

All Reds Basket

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