GIORNATA 5 – Sempre più su

Salute, pubblico degli All Reds Basket. Dovrei scrivervi il resoconto della quinta partita della squadra, ma per motivi che non intendo approfondire mi sveglio ogni mattina alle 5; dunque, la trasferta infrasettimanale all’Axa me la sono risparmiata, e la partita non l’ho vista. Potrei raccontarvi dell’interminabile agonia trascorsa incollato al telefono, ottenendo spizzichi di comunicazione da chi si era spinto fino in territorio nemico. Messaggi sconcertanti. Tipo: mettiamo che uno chieda «Oh, quanto stiamo?». La risposta è una foto con «Oh, bello sto campo». Ma alla fine, dopo svariati minuti di pauroso silenzio radio, arriva il messaggio che tutti stavamo aspettando: «+11. Abbiamo vinto».

Abbiamo vinto. Una frase che ho detto più volte quest’anno che in tutta la scorsa stagione. Una frase che sto cominciando a memorizzare, a interiorizzare. Siamo nella stratosfera della classifica. Si vola. Siamo tutti Jurij.

«Non c'è nessun dio quassù», dice Jurij Gagarin alla base di Baikonur. «Vedo solo una squadra di basket fortissima, hanno le maglie rosse e d'ora in poi li tiferò tutte le settimane». Grazie Jurij

«Non c’è nessun dio quassù», dice Jurij Gagarin alla base di Baikonur. «Vedo solo una squadra di basket fortissima, hanno le maglie rosse e d’ora in poi li tiferò tutte le settimane». Grazie Jurij

Non ho visto la partita, ma conosco uno che l’ha vista. Quindi gli ho fatto scrivere un resoconto, così potrò incassare comunque la mia lauta provvigione. Eccovi L’Angolo der Fle.

Bella reds!!
Grande partita contro una squadra niente male. Più che altro questi si reggevano su una guardia fenomenale (26 punti a fine partita e movimenti veramente belli) e su un lungagnone rompipalle, non un fenomeno ma arcigno in difesa (Luca lo sa, si sono da subito presi in consegna l’uno con l’altro) e comunque decente in attacco, il classico giocatore che se non hai uno della stessa stazza ed esperienza in squadra può fare la differenza al nostro livello. Ieri però ha fatto ben poco. Racconto la partita per chi non c’era, la butto giù come mi viene.

Primo quarto difficile ma ben giocato, con percentuali basse ma azioni ben costruite e buoni tiri presi. Finisce 10-4 per noi. Sul finire del quarto Matteo “er piscina”, si inizia a guadagnare il suo soprannome anche sul campo, tirando come se al posto del canestro ci fosse un qualcosa delle dimensioni appunto di una piscina olimpionica. E qualcuno già inizia a credere che la solita litrata di sudore con cui durante le partite inzuppa maglia e avversari sia in realtà un segno dell’investitura divina, che sia lui “l’unto dal signore”.

Anche questo video è tra i motivi dell’Operazione Vanagloria, l’assegnazione a Matteo della gloriosa  numero 34

Dopo i primi due sbagli infila una serie di 6/7 (con 1/1 da tre) a cavallo dei primi due quarti, finendo all’intervallo con 13 punti, fondamentali per tenere gli avversari, che nel frattempo hanno ricominciato a segnare, a distanza di sicurezza: 25-18. Kley Thompson de noantri, anzi mejo. A parte lui è comunque buono anche l’apporto della panchina, che difende bene e capendo il momento d’oro di Matteo cerca di metterlo in ritmo il più possibile, Simone aggiunge 3 punti e di fatto rappresenta l’unica altra alternativa in attacco in questi 10 minuti.

Si può sapere che cavolo ci fa uno così nella Uisp? Ma va' a lavorare, perdio!

Si può sapere che cavolo ci fa uno così nella Uisp? Ma va’ a lavorare, perdio!

All’inizio del terzo quarto siamo tutti consapevoli del fatto che le loro percentuali al tiro si alzeranno e che difficilmente rivedremo 4 punti in dieci minuti come successo inizialmente. Tocca segnare, e tocca anche fermare il 9 avversario che nel frattempo sta predicando basket nel deserto di talento della sua modesta squadra. Per fortuna anche noi c’abbiamo una guardia “on fire”, e non è Andrea (Romans), che tra l’altro non è una guardia, in ogni senso, ma Tommaso. Potrei più o meno ripetere lo stesso discorso fatto per Matteo, ovviamente evito. In uno dei momenti chiave della partita, prima della fine del terzo quarto, quando gli avversari si mettono a zona e noi andiamo ovviamente in crisi, segna 9 dei 10 punti di squadra e ci porta a +11 sul 41-30 quando da giocare mancano 10 minuti.

L’ultimo quarto è una sofferenza incredibile, con gli avversari che lentamente recuperano e noi tutti che dentro di noi sentiamo di star vivendo un film già visto milioni di volte: trenta ottimi minuti vanificati dagli ultimi decisivi (e maledetti) dieci. Sembriamo avere paura, io personalmente sono sicuro di averne avuta parecchia, siamo un pò bloccati ma soprattutto quel cazzo di avversario non sbaglia un tiro e ti fa sorgere spontanea la domanda “ma che cazzo ci sta a ffa questo nel UISP?!”. Loro tornano sotto e arrivano a meno 5 a circa 5 minuti dalla fine. E’ fatta, è andata, anche stavolta…anche stavolta Kosmo azzecca i cambi!!!Necci e Scolozzi entrano e fanno il fuoco (8 degli ultimi 10 sono loro, equamente distribuiti). In realtà Marco aveva già giocato un’ottima partita fino a quel punto. Le statistiche non dicono tutto ovvio, ma se è l’unico in doppia doppia, con 5/9 al tiro e il solo ad andare al referto in tutti i quarti qualcosa significherà no?! Certo però gli ultimi due canestri sono quelli che ti fanno godere e rimangono negli occhi. Il primo rimbalzo in attacco in testa agli avversari e canestro. Segue subito contropiede su palla rubata con due punti e fallo aggiuntivo (ovviamente sbagliato), oro. Scolozzi come al solito sostanza pura, canestro (che non ricordo) e 2/2 ai liberi a tagliare le residue speranza degli avversari. Gli altri due punti nel momento decisivo? Di Lucone ovviamente!Oggi un pò meno protagonista ma fondamentale come al solito.

Amo vinto!!!Punteggio pieno!!!E ora andiamo a battere la perfida Algarve, daje!!!
MVP? stavolta è proprio tosta: Matteo prima metà, Tommaso seconda metà, Necci della partita. Insomma hanno fatto tutti e tre il foco!!!

Honey Sports City 46 – ALL REDS 57

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