GIORNATA 1 – FOMENTO

(All Reds Basket – Kosmos Basket)

All Reds 2013-2014

All Reds 2013-2014. In alto, Luca T, Luca M., Andrea, Lorenzo K. In piedi da sx: Barabba, Gesù, Lorenzone, Tommaso, Eugenio, Peppe, Lucone, Scolozzi, Dario, Giuliano, Andrea Strada; accosciati da sx: Caciara, Marco, Lorenzo B, Angelo, Fle, Matteo, Nico. Ma Gabriele dove sta?

Fomento.

Lo senti per tutta l’estate, quando decidi se allenarti una o due volte la settimana, quanto sia giusto far pagare in un progetto di sport popolare, quanto impegno dovrai mettere per fare fronte alle spese.

Lo senti quando torni al St. Charles dopo aver fatto la preparazione con il rugby, quando tornavi a casa che non riuscivi neanche ad alzarti dal divano per andare a morire in pace a letto.

Lo senti quando le gambe cominciano a girare, quando gli schemi cominciano a venire, quando la palestra si riempie di persone nuove, che vogliono giocare con gli All Reds perché il basket non deve essere per forza un coach pagato che muove come soldatini atleti paganti, in nome di una società che incassa tutto. E anche perché parecchi di quelli che sono venuti sono forti forti, il che, in una squadra di onesti mestieranti (eufemismo per dire “seghe”) come la nostra, non guasta.

 

(parentesi d’obbligo) Fomento Imbarazzo.

Lo senti quando sfidi il Comune di Roma e il record della Metro C per i lavori – quelli al playground – più lunghi di sempre. E vinci pure. Ora la buona stagione è passata, se ne riparla in primavera e vabbè. Ma una parola va spesa per Emiliano Bruscolotti (neopapà, auguri!), fabbro e compagno, che ci è venuto in soccorso aggiustando un canestro, facendolo bene e facendolo gratis. Mito.

(fine parentesi)

 

Dov’ero rimasto? Ah già, a “fomento”.

Fomento.

Lo senti quando te ne vai allo sprofondo per il sorteggio dei calendari, quando vedi le partite, una via l’altra, quando pensi che quest’anno è tutto diverso. Perché siamo forti. Fortissimi.

Fomento.

Lo senti quando ti allacci le scarpe per la prima volta, quando ti rimetti la canotta rossa, con la stella rossa sopra. Tutto rosso. Tutti Rossi. All Reds, stagione 2013/2014. Eccoci. In campo. Con un pubblico stupendo, tutto a tifare per noi. Fomento.

 

Riscaldamento. Ci sono Lucone, Lorenzone, Scolozzi, Caciara, Nico, Dario, i due Andrea (Strada e Non Strada, aka Gesù – anche se si è tagliato i capelli, abbassando tragicamente il tasso di zoraggine della squadra), tutti gli eroi che avete imparato ad amare – e di cui avete imparato a ridere – la scorsa stagione. Ma ci sono anche dei nuovi: Lorenzo (un altro!), Marco (la cui capigliatura compensa la zoraggine persa con il passaggio di Andrea al lato pulito della Forza) e Peppe, eroe irpino venuto a insegnarci come si fa. E sono tre che quest’anno, vedrete, faranno la differenza. Fomento.

 

Deng! Dong! Peung!

No, non è la campana della rivoluzione che suona i suoi rintocchi. Sono i tiri del warm up che sbattono tutti malamente contro il ferro (quando va bene). Fle – costretto a bordocampo dalla malsana moda di cercare un futuro (andrà a fare la tesi all’estero, come già gli emigranti Diegone e Camillone >minuto di silenzio<) –  guarda i nostri pietosi tentativi, poi si gira verso l’altra metà campo. Bene, c’è uno che ha schiacciato con un 360°. Oltre alle brande dello scorso anno, il 6 che mena come un fabbro e il numero 1 che salta come se avesse le scarpe dell’ispettore Gadget. Insomma è fatta. Per loro.

 

Palla a due. Vinta. Primi punti, dalla lunetta. Difendiamo, corriamo, prendiamo rimbalzi offensivi e difensivi. Facciamo tutto. Ma non segniamo. Non segniamo tipo mai. Al primo time out, non si capisce come (anche se i rintocchi del ferro sono un buon indizio), siamo sotto. Ma niente paura.

 

Fomento.

Peppe recupera palloni come un ossesso, e viene pestato come una zampogna dagli avversari. Marco Rastaman fa altrettanto. Lorenzone ci tiene a galla quando serve, un paio di rimbalzi offensivi nel momento di massima sofferenza. Caciara segue il suo istinto eponimo, ma con efficacia. Lucone comincia a segnare a manetta. Tutta la partita mi scorre davanti, come dei flash. Tripla di Marco. Fomento. Lucone, canestro e fallo. Fomento. Andrea “Iesus”, 5/5 dal campo, recuperi, difesa, rimbalzi. Fomento. Dario che segna tirando una rimessa laterale (piedi opposti al canestro, busto in torsione, palla che parte dritta: primo ferro, secondo ferro, dentro). Fomento. Scolozzi che mena perché lui è Scolozzi e deve menà. Omicidio Fomento. Lo schiacciatore del riscaldamento che si rivela un mezzo pippone, e Giuliano ed Eugenio – in tribuna a guidare la torcida – che quasi si strappano i pantaloni per mostrargli i genitali dopo una schiacciata sbagliata (non si fa, non si fa…). Giocano tutti al meglio, fanno tutti quello che è giusto. «Da ciascuno secondo i propri mezzi, a ciascuno secondo le proprie necessità», diceva un barbuto a noi caro (no, non lo diceva Peppe).

 

Vinciamo. Fomento.

Corsa sotto la tribuna. Vi voglio bene a tutti. Il primo resoconto di quest’anno non fa tanto ridere, ma non fa ridere perché non facciamo ridere noi. Finisce con un bacio alla maglia, un kebab e una birra (che atleti, eh?). Finisce con un abbraccio al pubblico che è venuto a tifarci, perché hanno vinto soprattutto loro. Finisce che siamo forti. Finisce che daje Rossi. Finisce che mercoledì si gioca di nuovo, e allora daje.

 

Fomento

 

ALL REDS BASKET 66 – Kosmos Basket 57

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